Percorso: Macari, Marcato Puntino, Portella Mandra Nova, Monte Speziale, Pozzi Acci, Macari
Lunghezza percorso: Km 9,8
Dislivello: m 617
Tempo di percorrenza: h 3 (andata) - h 2 (ritorno)
Segnaletica: presente tranne nel tratto iniziale
Difficoltà: E (media)
Carta I.G.M. 1:25.000, F. 248 II N.O. (Castelluzzo)
Itinerario di grande fascino che consente di raggiungere la vetta più elevata della Riserva Naturale dello Zingaro. Il percorso si snoda a cavallo dei due Golfi, di Cofano e di Castellammare, offrendo magnifici scorci panoramici ora sull’uno, ora sull’altro. Dalla cima lo sguardo domina l’intera Dorsale dei Monti della Penisola di Capo San Vito che, simile alla schiena di un enorme rettile, si getta nel Mediterraneo. Molto interessante anche l’aspetto naturalistico della passeggiata per la presenza di lembi di vegetazione spontanea, soprattutto sul versante occidentale del Monte Passo del Lupo, e la possibilità di avvistare le numerose specie di rapaci che nidificano nelle zone più impervie della Riserva, tra cui l’ormai rara Aquila del Bonelli.
Come arrivare
Da Trapani si percorre la Strada Provinciale costiera in direzione San Vito Lo Capo. Superato Castelluzzo, dopo circa 3 chilometri si devia sulla destra imboccando Via Rocca Perciata, che in lieve salita conduce verso il centro abitato di Macari. Giunti all’incrocio con Via dell’Acqua, prendere a destra continuando a salire fino a quando la strada asfaltata non cede il posto ad una stretta stradina cementata che si inerpica con forte pendenza sulle pendici della montagna sovrastante il paesino. Dopo circa 750 metri la stradina svolta decisamente a destra. Qui, in un piccolo spazio erboso sulla sinistra, è possibile lasciare la macchina.
Panorama sui Golfi di Cofano e di Bonagia scendendo dalla cima |
Dal punto di partenza a quota m 296 si imbocca uno stretto sentiero che risale la vallata Marcato Grande lasciandosi alle spalle l’abitato di Macari. Dopo circa un quarto d’ora si arriva alla recinzione metallica che delimita i confini della Riserva dello Zingaro. Superato il varco di accesso, il sentiero riparte leggermente spostato sulla sinistra, in corrispondenza di un piccolo cumulo di pietre che ne indica il punto di attacco.
Tra magnifici scorci panoramici sul Golfo di Cofano e la tipica vegetazione della gariga, punteggiata da cespugli di ginestra spinosa (Calicotome infesta) ed euforbia arborea (Euphorbia dendroides, in siciliano Camarruni), da isolati arbusti di leccio e palme nane, si continua a salire per circa 45 minuti fino a giungere in località Marcato Puntino. E’ questa la portella, detta di San Giovanni (m 655), che separa la cresta dolomitica del Monte Acci, sulla sinistra, dal Monte Passo del Lupo, a destra. Di grande impatto paesaggistico è la splendida veduta che improvvisamente si apre sul Golfo di Castellammare.
Il Golfo di Castellamare da Marcato Puntino |
Al ritorno si ripercorre la strada dell’andata fino a Portella Mandra Nova. Qui si prende a sinistra seguendo l’indicazione per Monte Passo del Lupo, e poi subito a destra, allorquando, dopo circa 80 metri, il sentiero si biforca. Siamo ora nuovamente affacciati sul Golfo di Cofano. L’itinerario prosegue infatti costeggiando il versante occidentale di Monte Passo del Lupo, in uno scenario suggestivo caratterizzato dalla presenza di lecci abbarbicati sui costoni rocciosi della montagna, residua testimonianza dei folti boschi che un tempo ricoprivano l’intera zona. Dopo circa 250 metri il sentiero piega decisamente a sinistra scendendo di quota fino a raggiungere i Pozzi Acci (m 619), sorgente affiorante in una tasca argillosa del terreno. Di qui si prosegue in linea retta lungo la rete di demarcazione della Riserva, per poi deviare nuovamente verso l’interno assecondando l’andamento accidentato della montagna. Il paesaggio si fa ora più aspro e selvaggio, dominato dalle bianche rupi calcaree del Monte Passo del Lupo punteggiate dal verde dei lecci. Un ultimo tratto di sentiero riporta infine a Marcato Puntino; da qui si riprende la strada dell’andata per fare ritorno al punto di partenza.
3 commenti:
Abbiamo provato a fare questo percorso io e mia moglie partendo da San Vito lo Capo.
Il periodo migliore è marzo-aprile quando la canicola estiva ancora non ti raggiunge.
E' una bella camminata, ma alla fine, ne vale la pena!
Il percorso, molto bello e ricco di panorami straordinari, é piuttosto lungo ma decisamente consigliabile per gli amanti della natura e dell'attività fisica. Le indicazioni mi sono state molto utili. Da segnalare la seconda parte del percorso che, purtroppo, ė priva di indicazioni; una volta allontanati dal sentiero, per giunta, il terreno si fa molto impervio e la cima del monte speziale si raggiunge faticosamente tra la bassa vegetazione irta di spine (consiglio l'uso di pantaloni lunghi) e gli innumerevoli spuntoni rocciosi. Per complicarmi la vita ho deciso di tornare a passo monte lupo percorrendo la dorsale del monte: molto più veloce e facile ritornare sul percorso di andata. Nota: attenzione alle zecche, sempre presenti in quel dello Zingaro, soprattutto laddove la vegetazione é più alta e folta.
Bella esperienza. Il percorso dell'andata è chiaro anche se il sentiero iniziale è a tratti del tutto coperto dalla vegetazione. La visuale in cima è splendida: isole egadi da una parte e punta raisi da quella opposta. Ho avuto difficoltà però sulla strada del ritorno. Superati i pozzi Acci il sentiero non è molto chiaro, ho attraversato una frana e ho dovuto retrocedere non vedendo sbocchi sulla strada iniziale. Nel disorientamento ho deciso di scendere zigzagando (per la ripidità della montagna) seguendo in linea d'aria i ripetitori vicini al punto di partenza.
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